Mio nonno è morto ormai un mese fa. L'ho sempre considerato più di un nonno: era una persona sveglia e davvero affascinante. Penso che se l'avessi conosciuto da giovane, avrei anche potuto prendermi una cotta per lui!
E' morto in circostanze che per me erano nuove: un tumore. Ho avuto la fortuna di conoscere tutti e quattro i miei nonni, ma la sua scomparsa mi ha lasciato un vuoto mai provato prima. In questo influisce anche il fatto che io ora sia più grande, che l'ho accompagnato fino a questa porta che dobbiamo tutti inevitabilmente passare. Lo sviluppo della malattia è stata un'esperienza che mi ha shockata, e che ancora oggi mi turba. Mio nonno ha avuto uno sviluppo relativamente veloce, perchè nel giro di circa due mesi e mezzo se n'è andato, senza mai lamentarsi del dolore, che fortunatamente non aveva.
Aspettare il medico di cure palliative ( il cui nome è già tutto un programma) arrivi, e che faccia le sue previsioni è uno strazio. E poi pian piano, se n'è andato. L'ultima notte l'ho passata con lui, quasi a contare i respiri che faceva. Se n'è andato silenziosamente, mentre tutto dormiva...e fuori pioveva. Gli ho ascoltato il cuore, per confermare che non ci fosse più, ma ero troppo nervosa, e mi pulsavano le dita.
Oggi abbiamo fatto il primo compleanno senza di lui, senza la sua canzone dei tanti auguri. Il compleanno era il mio, e tutto sommato è andato.
Un passo per volta ci si abitua alla sua assenza, ma i suoi sorrisi sono insostituibili, e mancherà sempre. Nonostante questo però mi sembra che ogni cosa, ogni luogo in cui io vada è pieno di lui: lo ritrovo ovunque.
Quest'esperienza è difficile da comprendere se non la si ha vissuta. Scrivo questo blog anche per condividere questa mia esperienza, augurando però che nessuno la viva mai.
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